Il Piano Pensione




Il Piano Pensione

In un epoca in cui i contributi versati dai più giovani servono a pagare gli assegni di chi è già in pensione, è il caso di ragionare su come funziona la pensione integrativa e capire se può fare al caso tuo. Soprattutto in un periodo incerto, come quello che stiamo vivendo a inizio 2020, la necessità di accantonare in vista del pensionamenta diventa sempre più pressante.

Per questo l’appuntamento con la pensione integrativa non puó più aspettare. Basta dare uno sguardo al “Pensionometro” del Sole 24Ore per scoprire tra quanti anni potrai andare in pensione e iniziare a valutare l’ipotesi di una pensione privata o un investimento di lungo termine.

In questo Corso proveremo a spiegarti perchè darti una pensione integrativa è cosi importante, quali ragionamenti devi mettere in atto prima di cominciare a investire, in un secondo momento vedremo insieme come funziona la previdenza complementare e quali sono le valutazioni da fare prima di aderire alla forma previdenziale che riteniamo migliore per noi. Dedicheremo anche una sezione alla pensione integrativa per i figli e i minori, un’opzione sempre più in voga tra le famiglie italiane.

Perché è così importante farsi una pensione integrativa?

Accedere a uno strumento pensionistico è fondamentale. Ma ogni età ha le sue esigenze e i motivi per cui è necessario costruirsi una posizione pensionistica variano. Capire quali sono le nostre esigenze è fondamentale per fare la scelta del servizio più adeguato.

  • Pensione integrativa per gli under 40

Quando di è lavoratori giovani o giovanissimi la necessità della pensione può sembrare meno immediata, perché si ha la prospettiva di crescere da un punto di vista di carriera e l’obiettivo sembra distante. In realtà accumulare attraverso un piano pensionistico è molto utile per due motivi principali:

– L’investimento è vincolato alla pensione o a spese veramente necessarie e questo ci aiuta a destinarlo a necessità veramente importanti.

– Man mano che si cresce da un punto di vista di carriera, la prospettiva del beneficio fiscale diventa sempre più attraente.

  • Pensione integrativa a 40 anni

In questa fase ci si avvicina al picco della capacità lavorativa e di guadagno. Per questo è importante cominciare a ragionare su quelle che possono esssere le nostre prospettive pensionistiche: quando vogliamo andare in pensione? Risuciremo a mantenere il nostro stile di vita? L’obiettivo è qullo di ridurre il tasso di sostituzione (la differenza tra lo stupendio da lavoro e l’assegno pensionisti. Questi calcoli, prematuri in una fase precedente, diventano in questa fase molto attuali: a questa età c’è ancora moltissimo tempo per fare in modo che il piano pensionistico faccia la differenza.

  • Pensione integrativa a 50 anno (o più)

In molti si chiedono se abbia senso inziziare superati i 50 anni. La risposta è ovviamente positiva. Non solo ha senso pensare a una pensione integrativa anche a 55 anno o a 60 anni. Ricordiamoci che a 50 anni, probabilemnte, un lavoratore a di fronte la prospettiva di altri 20 anni di lavoro. In questa fase l’obiettivo è ottimizzare al massimo gli ultimi anni di carriera anche da un punto di vista fiscale, approfittando del beneficio garantito dall’investimento in una pensione integrativa.

Cosa vuol dire pensione integrativa?

Per aiutarti a capire come funziona la pensione complementare partiamo dal struttura previdenziale del nostro Paese. Il nostro sistema previdenziale è costituito dai seguenti tre pilastri:

  • il primo pilastro è il sistema previdenziale pubblico obbligatorio

  • il secondo pilastro è la previdenza complementare (fondi pensione chiusi)

  • il terzo pilastro è la pensione privata o integrativa (Piani Individuali Pensionistici, Fondi pensione aperti o altri strumenti finanziari).

Sul primo pilastro, non possiamo agire, ma possiamo farlo in parte sul secondo e il terzo. Per iniziare si deve fare attenzione alle differenze tra fondi aperti e fondi chiusi, per poi valutare strumenti alternativi come il Piano di accumulo di Capitale (PAC).

  • I fondi pensione chiusi

I fondi pensione chiusi sono un numero limitato di associazioni che sono di solito stabilite dai contratti collettivi di lavoro o istituiti dagli enti locali. La possibilità di accedervi è riservata solo a un numero limitato di persone come i lavoratori di una certa categoria o i residenti in in un certo territorio. Il limite di questi fondi è di solito la poca flessibilità.

  • I fondi pensione aperti

I fondi pensione aperti sono degli strumenti dedicati a tutti i lavoratori dipendenti o autonomi. Essi offrono qualche garanzia in più rispetto ai fondi pensione chiusi nel senso che si ha la possibilità di stabilire l’ammontare della quota che andrà destinata periodicamente al fondo. I lavoratori dipendenti possono decidere di destinare al fondo il proprio Tfr, i propri contributi previdenziali o quelli a carico del datore di lavoro, mentre i lavoratori autonomi possono decidere liberamente quanto destinare alla pensione integrativa.

  • Piano individuale pensionistico

Il piano individuale pensionistico è un particolare tipo di fondo pensione sotto forma di assicurazione sulla vita. Il contratto per il Pip è standard, ciò che principalmente va a cambiare da un provider all’altro sono i costi, oltre che, con un impotenza minore, la strategia di investimento.

Tutti i tipi fondi pensione investono quanto versato in altri strumenti finanziari (fondi comuni o Etf). Le strategie di investimento possono essere molto varie ma di solito sono estremamente prudenti e improntate al lungo termine. Al raggiungimento dell’età pensione, quanto maturato dal fondo verrà erogato sotto forma di una rendita che andrà a integrare la pensione. Esiste anche la possibilità di ritirare immediatamente il 50%. Infine se la rendita derivante dal capitale maturato è inferiore al 50% della pensione sociale esiste la possibilità di ritirare tutto il maturato al momento della pensione. I versamenti per PIP e i Fondi pensione sono deducibili ai fini Irpef fino a un importo massimo annuo di € 5.164,57.

  • Piano di Accumulo Capitale

Un’alternativa agli strumenti pensionistici canonici può essere quella di iniziare un Piano di accumulo. Il piano di accumulo è un sistema per investire in fondi o Etf attraverso versamenti periodici. Non si tratta di uno strumento dedicato al previdenza complementare, ma può essere però utilizzato come un’integrazione alla pensione privata. Il vantaggio del piano di accumulo è la totale flessibilità: si può ritirare il proprio investimento, interrompere i versamenti, e godere del capitale investito in ogni momento. Il Piano di Accumulo, pur non godendo dei vantaggi fiscali dei fondi, si configura quindi come una soluzione estremamente vantaggiosa per chi si fosse mosso in ritardo per integrare la pensione e esse un orizzonte temporale di 10-15 anni, per chi desiderasse mantenere controllo totale sul proprio capitale, oppure per chi già stesse utilizzando gli strumenti propri della previdenza integrativa e volesse integrare un ulteriore strumento di risparmio a lungo termine.

Quando fare una pensione integrativa?

Ovviamente prima si inizia, più vantaggi si avranno. Ma non è mai troppo tardi per integrare la propria pensione. Se il tuo orizzonte temporale e dai 10 ai 15 anni forse la flessibilità del Piano di Accumulo è ciò che fa per te.

Tuttavia, se in TraDetector abbiamo creato un piano di accumulo in ETF, accessibile a tutti grazie a versamenti mensili a partire da 25 euro/mese, è perché siamo convinti che, per la sua flessibilità e i costi ridotti, e in generale la sua efficienza anche sul piano dei rendimenti, possa rappresentare una valida alternativa a Fondi pensione e PIP. Con il nostro piano di accumulo in ETF non esistono costi di entrata né di uscita e, rispetto alle soluzioni di previdenza integrativa al momento disponibili, il contribuente detiene il pieno controllo sui propri soldi dal momento che può disinvestire quando vuole senza sottostare a scadenze o pagare penali.

In pensione a 40 anni è possibile... e matematico! (con test e attestato finale)

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What you will learn
  • Perchè affidarsi all'INPS non è più sufficiente
  • I costi (e i mancati guadagni) dei Piani Pensione Statali
  • Le alternative all'assistenzialismo statale

Rating: 4.35

Level: All Levels

Duration: 3.5 hours

Instructor: Gianluca Sidoti


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